Fiore sardo

Se fresco la pasta è giallo paglierino scarico e compatta, con consistenza morbida. Quando matura diventa giallo paglierino, dura e compatta. La sua caratteristica principale è il leggero sentore di affumicatura. Il nome gentile “fiore” pare derivi dall’utilizzo che storicamente si faceva del fiore del cardo come caglio, ma altre testimonianze raccontano che per la sua fabbricazione si usassero stampi di legno di pero selvatico, oppure castagno sul cui fondo era scolpito un fiore simile all’asfodelo o alla rosa peonia. Ogni produttore e in alcuni casi ogni comune era riconoscibile grazie a questa sorta di marchio.

E’ un cacio nobile, antico, dalla forte personalità, che a volte presenta asprezze organolettiche decisamente antimoderne, soprattutto quando è molto stagionato. E’ il tipico prodotto dell’ovile delle aree interne della Sardegna e proprio nel nuorese, e in particolare nella Barbagia, trova il suo luogo d’elezione.